Valentino era vescovo di Terni, uomo che viveva pienamente la propria fede e annunciava con parole e opere il nome di Cristo. Visitava e sosteneva i fedeli in prigione e la sua fama di santità arrivò fino a Roma. Qui, lo chiamò Cratone, maestro di retorica, che aveva un figlio malato di epilessia, gli promise le sue ricchezze se avesse guarito il fanciullo. Valentino lo ammonì, spiegando che solo la fede e la carità avrebbero portato la guarigione sperata. Poi, si ritirò col fanciullo in una stanza a pregare tutta la notte. Egli vegliò sul ragazzo e con lui pregò. La guarigione arrivò con un prodigio, quando il fanciullo vide il bagliore improvviso di una luce e Cratone con la famiglia si convertirono. Valentino fu arrestato e interrogato dallo stesso imperatore Claudio il Gotico, che comprese i chiarimenti del vescovo sulla falsità delle divinità pagane e si sentì molto attratto dalla sua fede. Ma, infine, il vescovo fu condannato a morte e decapitato, in gran fretta, di notte. Prima di morire, grazie alla sua opera, si era convertita al cristianesimo l’intera famiglia del nobile romano a cui era stato dato in custodia.