L’inventiva e la sperimentazione all’interno dei monasteri

Nel corso dei secoli sono stati tanti i monaci a dedicarsi alle invenzioni e alle sperimentazioni, in molti casi con ottimi risultati. I Cistercensi, ad esempio, ordine benedettino tendenzialmente riformista stabilitosi a Citeaux nel 1098, sono particolarmente famosi per la loro abilità tecnologica che, grazie alla grande rete di comunicazione esistente tra i vari monasteri, poté diffondersi rapidamente.Motivo per cui troviamo sistemi idraulici molto simili in monasteri distanti tra loro anche migliaia di chilometri.

“Questi monasteri” scrive uno storico, “furono le unità economicamente più efficaci mai esistite in Europa e forse nel mondo”. Il monastero di Chiaravalle, in Francia, ci ha lasciato un resoconto del XII secolo riguardante l’uso che in quel tempo si faceva dell’energia idraulica: i monaci la usavano per battere il frumento, setacciare la farina, follare i panni per la conciatura.

I Cistercensi furono noti anche per la loro abilità metallurgica. “Nella loro rapida espansione in tutta Europa” scrive J. Gimpel, “ogni monastero possedeva una fabbrica modello, spesso ampia come una chiesa, da cui distava alcuni passi”. Talvolta i monaci ricevevano in dono depositi di minerale di ferro, talaltra li acquistavano. Sopperito alle necessità interne, i monasteri cominciarono a vendere le eccedenze; dalla metà del Duecento fino a tutto il Seicento, i Cistercensi furono i principali produttori di ferro della regione dello Champagne.

Che fosse la macinatura del sale, del piombo, del ferro, dell’allume o del gesso, la metallurgia o l’escavazione del marmo, una fabbrica di vetro o il forgiare “piastre del focolare”, non vi era alcuna attività in cui i monaci non dessero prova di creatività e di uno spirito di ricerca fecondo. I Benedettini sapevano incanalare il proprio lavoro verso la perfezione.

Thomas E. Woods “Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale”

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