SAN FRANCESCO D’ASSISI, PATRONO D’ITALIA
San Francesco nacque ad Assisi l’anno 1182 da ricchi commercianti. La sua nascita fu circondata da avvenimenti misteriosi. Crescendo il padre lo avviò alla mercatura, ma la grazia di Dio intanto lavorava. Una mattina in una chiesa di campagna è colpito da un brano del vangelo che dice: “Non tenere né oro né argento né altra moneta; non borse, non sacchi, non due vesti, non scarpe, non bastone”. Si spoglió di tutto e diede quanto aveva in elemosina.
I poveri, i lebbrosi, gli ammalati di ogni specie furono la sua parte életta. Fu trattato da pazzo, percosso, vilipeso ed egli ricambiava tutto con preghiere, carità, amore. Ai suoi seguaci che volle chiamare « Frati Minori » insegnava il lavoro, l’elemosina, la preghiera e la povertà più assoluta.
Dove passò portò la benedizione di Dio: la pace fra le fazioni e l’amore fra i nemici: convertì peccatori, salvò miserabili, protesse oppressi.
I tre voti francescani, obbedienza, povertà e castità non erano pesi, quei voti rendevano lui e i suoi seguaci più pronti e leggeri. L’obbedienza scioglieva da ogni dubbio; la povertà liberava da ogni cupidigia; la castità sollevava da ogni impegno carnale.
Benedetto dal papa, estese ovunque ed a tutti la sua opera; istituì le Clarisse; fondò e diffuse il Terz’Ordine. Andò fra i Turchi: mandò apostoli dappertutto a portare «pace e bene ». Alla Verna, Dio impresse sul suo servo fedele il segno del suo amore: le sacre stimmate.
Compose laudi. Morì, benedicendo i suoi figliuoli e la sua cara città di Assisi, il 4 ottobre 1226.
Il primo ritratto di San Francesco d’Assisi, nel monastero benedettino di Subiaco.
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